Thomas Ankersmit (solo concert), (So)Niche ‘25 plays "Stayer - Asynchronous Decays" by KMRU

MAGMA presenta:
Thomas Ankersmit (solo concert)
(So)Niche ‘25 plays “Stayer - Asynchronous Decays” by KMRU

Venerdì 19 dicembre 2025 - ore 22.00 (apertura porte 21.30)
EX Convento di San Francesco - Sala delle Capriate, Via Luigi Cadorna, 10 Bagnacavallo

INGRESSO LIBERO

Thomas Ankersmit presenta un concerto a struttura libera e parzialmente improvvisato sul suo sintetizzatore analogico Serge Modular — l’unico strumento che utilizza sia dal vivo che in studio. Lavorando esclusivamente con i suoni grezzi di questo sistema vintage, senza effetti digitali o fonti esterne, Ankersmit indaga i confini fluidi tra il suono dell’elettricità pura e l’illusione di uno spazio o di un gesto acustico. Concentrandosi su tecniche di sintesi non convenzionali come il feedback, l’interferenza e la distorsione del segnale, la sua musica combina un’intensità viscerale con un senso quasi tattile del dettaglio sonoro.

Durante l’evento sarà presentata “Stayer - Asynchronous Decays”, progetto condotto da KMRU per l’ensamble (So)Niche ‘25 formata da 5 musicisti.

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Evento all’interno della rassegna Elementi a cura di Magma, realizzato con il sostegno del Comune di Bagnacavallo. Il progetto (So)Niche è curato da Riccardo La Foresta e promosso dal Centro Musica del Comune di Modena all’interno del Progetto “Sonda Music Sharing – (So)Niche” a valere sul Legge Musica 2/2018 della Regione Emilia Romagna triennio 2024 -2026.

Thomas Ankersmit è un musicista e compositore con base tra Berlino e Amsterdam. Negli ultimi vent’anni il suo strumento principale è stato il sintetizzatore analogico Serge Modular, utilizzato sia dal vivo che in studio. Dal 2003 al 2023 ha collaborato e suonato intensivamente con il minimalista newyorkese Phill Niblock (1933–2024). Ha inoltre eseguito concerti e registrato con artisti come Valerio Tricoli, Kevin Drumm, Jérôme Noetinger e Thomas Lehn.

La sua musica, pubblicata dalle etichette Shelter Press, PAN e Touch, combina un intricato dettaglio sonoro con una potenza elettrica grezza, offrendo un’esperienza del suono molto fisica e spaziale. Fenomeni acustici come gli infrasuoni e le emissioni otoacustiche (suoni che provengono dall’interno della testa, generati dall’orecchio stesso) giocano un ruolo importante nel suo lavoro, così come l’uso deliberatamente creativo — e spesso “improprio” — delle apparecchiature. Il suo lavoro è stato presentato in festival, musei e sale da concerto in Europa, Asia e Americhe.

“Musica elettroacustica acutamente viscerale e dinamicamente brillante… Ascoltata ad alto volume, inizia a sembrare come una crepa che si apre nella realtà.”
— The Quietus

“Tra le opere sonore più impegnative, coinvolgenti e magistralmente realizzate che io abbia mai ascoltato.”
— Brainwashed

“Splendida e viscerale… Supernove di suono.”
— The Wire

“Il concerto di Thomas è stato spettacolare, tra le migliori cose che abbia mai sentito suonare su un Serge. La cosa migliore è che non ho sentito un solo ‘bleep’ o ‘bloop’, né sweep di filtro, né sequenze ritmiche. In realtà, non ho riconosciuto nulla che potessi dire fosse stato prodotto con uno dei miei sintetizzatori. Questa è genialità.”
— Serge Tcherepnin, inventore del sintetizzatore Serge Modular

L’ensemble (So)Niche ‘25 è composto da cinque musicisti dell’Emilia-Romagna, che quest’anno presentano gli esiti della residenza artistica “Stayer - Asynchronous Decays”, condotta sotto la guida del compositore keniota KMRU.
Il progetto esplora territori in cui i suoni sostano, si incontrano e generano nuove forme attraverso l’improvvisazione collettiva e la costruzione di texture di lunga durata. L’ensemble formato da Tobia Bondesan (sax ed elettronica), Milena Punzi (violoncello ed elettronica), Simone Grande (chitarra, elettronica e computer), Caterina Dufì (voce ed elettronica) e Nicola Moretti (chitarra ed elettronica) indaga le possibilità dell’attesa e della permanenza nel suono, lavorando con strumenti acustici processati elettronicamente, creando paesaggi sonori dove convivono gesto strumentale, sintesi e manipolazione del suono.
Un concerto che invita a sostare nell’irregolarità e nell’imprevisto, dove il caos diventa spazio di scoperta e relazione, oltre che tematico, prendendo ispirazione da una selezione di poesie di poeti africani selezionate da KMRU.